Lavorare a Samui
Qui a Koh Samui per uno straniero trovare qualsiasi lavoro come dipendente e' veramente un sogno che se fosse realizzabile probabilmente qui sull'isola ci sarebbero piu' stranieri che thailandesi! Purtroppo la realta' e' ben diversa, perche' per gli stranieri ci sono concrete possbilita' di aver successo purche' si investano anche solo piccoli capitali per aprire o rilevare un' attivita' considerando che il mercato locale offre ancora molti spazi specialmente nel settore turistico ed immobiliare, spesso le buone idee premiano piu' dei grossi investimenti.
Avere dipendenti starnieri qui in Thailandia non e' conveniente per nessuna Societa' sia thailandese che straniera a meno che non si tratti personale altamente qualificato e specializzato. I costi del permesso di lavoro, del visto non- immigrant piu' assicurazioni e tasse, superano di gran lunga lo stipendio che comunque dovrebbe essere rapportato al costo della vita e per questo raggiunge i 300-400 Euro mensili.
C'e' da considerare che a Samui ogni attivita' puo' operare tutto l'anno ed i Thai che ci lavorano (per loro le possibilita' di trovare lavoro sono davvero tante) sono occupati stabilmente 12 mesi l'anno.
Riceviamo ogni giorno molte richieste di lavoro che purtroppo non siamo assolutamente in grado di soddisfare in quanto questo e' pricipalmente un Portale di informazione.
Qualche utile indicazione per trovare lavoro in Thailandia e' in questo articolo pubblicato recentemente sul sito VoglioVivereCosi:
Trasferirsi in Thailandia è il sogno di tanti, ma cercare lavoro nella terra dei sorrisi non è un’impresa facile, è necessario infatti essere a conoscenza di una serie di regole e di norme molto rigide e severe che tendono a scoraggiare l’assunzione di cittadini stranieri, a favore della manodopera locale. Secondo la norma “Alien Occupation Act. B.E.2521” del 1978 tutti coloro che non sono cittadini thailandesi, sono considerati “alien” (stranieri) di conseguenza, se desiderano lavorare in Thailandia, avranno bisogno di un permesso di lavoro. Chi risulterà sprovvisto di tale permesso rischierà di dover pagare delle multe salate, l’espulsione dal Paese o addirittura l’arresto.
L’aspetto più curioso della cosa è che ci sono delle attività che un cittadino straniero non può svolgere, tra cui i lavori di muratura, di falegnameria, di autista, di commesso, di architettura, di vendita ambulante, di produzione di coltelli, armi da taglio, ombrelli di stoffa o di carta, di parrucchiere, di tessitura e così via. Questi sono solo alcuni dei mestieri vietati ad un cittadino straniero e svolgere uno di questi lavori comporta sanzioni pesanti fino all’inserimento nella blacklist (lista degli stranieri indesiderati), con conseguente esclusione dal Paese e divieto di accesso per ben 10 anni.
Da qui si evince la difficoltà di cercare un lavoro confacente alle proprie aspettative nella terra baciata dal sole. Innanzitutto per poter lavorare in Thailandia è necessario ottenere un permesso di lavoro. Quest’ultimo verrà rilasciato dietro la segnalazione all’ambasciata o al consolato del Paese, da parte del futuro datore di lavoro.
Se si intende soggiornare in Thailandia per più di 60 giorni, il visto da richiedere sarà il Non Immigrant B, nel caso la permanenza si prolunghi in seguito all’assunzione, tale visto sarà ovviamente esteso. E’ importante ricordare che il permesso di lavoro è valido solo per la mansione specificata sul libretto di lavoro e solo per il luogo in cui si svolge tale mansione. Solitamente la tempistica per il rilascio del permesso è di 7 giorni con una validità massima di 1 anno o corrispondente alla durata del contratto.
Tale permesso sarà rinnovato ogni anno, prima della scadenza. Tutti coloro che intendono soggiornare in Thailandia per lunghi periodi, devono contattare l’ambasciata thailandese in Italia, situata a Roma o il consolato thailandese a Milano, per ottenere maggiori informazioni sui vari tipi di visto e sulle modalità di richiesta. Purtroppo, a seguito della nuova normativa in materia di visti, le ambasciate thailandesi in Asia, sono diventate più restie a concedere visti per lunghi periodi di tempo.
Per la ricerca di un lavoro in Thailandia, è bene ricordare che i datori di lavoro prediligono coloro che si sono già precedentemente trasferiti. E’ inoltre necessario redigere un curriculum internazionale in lingua inglese, senza errori grammaticali, che sia breve e conciso ed adattato all’azienda a cui ci si intende rivolgere.
E’ necessario avere una buona conoscenza della lingua inglese, soprattutto in virtù del fatto che il primo colloquio avviene telefonicamente o via Skype. E’ bene tenere presente che le ditte thailandesi hanno l’obbligo di dare precedenza a persone di nazionalità thailandese, a meno che il cittadino straniero non dimostri di possedere delle competenze specifiche superiori.
Le offerte di lavoro non mancano, specialmente nel campo della ristorazione.Cuochi, pizzaioli, receptionist, animatori, direttori d’albergo, sono solo alcune delle figure più ricercate nelle località turistiche. Gli stipendi in Thailandia sono inferiori rispetto a quelli italiani, ma sono proporzionali al tenore di vita del Paese. Per la ricerca di un’occupazione vi sono diversi siti a cui è possibile accedere per consultare le molteplici offerte di lavoro.
Uno dei canali maggiormente sfruttati è LinkedIn, dove sono presenti diversi gruppi a cui potersi iscrivere per essere sempre al corrente delle possibilità lavorative presenti. Oppure, un’altra possibilità è quella di contattare aziende italiane che abbiano delle sedi in territorio thailandese, avendo così la possibilità di presentarsi direttamente in azienda e di farsi conoscere personalmente, specificando il desiderio di un trasferimento. Qui di seguito, alcuni link utili a cui fare riferimento per trovare lavoro in Thailandia:
www.jobtopgun.com/main.jsp?theme=4
Essendo la Thailandia sede di numerose multinazionali, le possibilità di trovare un lavoro aumentano notevolmente, ovviamente è di fondamentale importanza la conoscenza della lingua inglese. Ci sono buone possibilità di lavoro anche nel campo dell’insegnamento, in particolar modo della lingua inglese, un settore in cui la Thailandia sta puntando molto, soprattutto per restare al passo con le altre nazioni dell’ASEAN.
In tal caso bisognerebbe possedere esperienza nel campo del’insegnamento, un’ottima conoscenza della lingua inglese, oltre ad una laurea specifica, per poter competere con i madrelingua. Per concludere, il consiglio è sempre lo stesso: affidarsi a consulenti esperti prima di prendere decisioni avventate, in grado di cambiare la propria vita.
A cura di Nicole Cascione
Permesso di lavoro in Thailandia
Ho veramente bisogno del permesso di lavoro?
Qualcuno mi ha detto non ho bisogno di un permesso di lavoro in Thailandia!
A volte datori di lavoro senza scrupoli, nel'intento risparmiare denaro, dicono che il permesso di lavoro non è necessario: questo è falso, difatti, un lavoro senza un permesso, in Thailandia è senza dubbio motivo di sanzione penale, multa, arresto , detenzione fino ad arrivare all'espulsione dal Regno.
In Thailandia, a differenza di molti altri paesi, il visto e un permesso di lavoro sono due cose diverse.
Molti paesi prevedono visti di lavoro, il che significa che, con il visto, si acquisisce il diritto al lavoro.
In Thailandia, anche con Visto Non-Immigrant "B", una persona non ha automaticamente il diritto di lavorare nel Regno: l'Alien Occupation Act, difatti, proibisce agli stranieri di lavorare in Thailandia senza un valido permesso di lavoro.
I termini di legge in questa materia sono molto chiari ed, escludendo gli stranieri che operano nel settore diplomatico o che hanno relazioni con lo stesso, esistono pochissime eccezioni. Sono esentati dall’obbligo del permesso di lavoro gli stranieri che arrivano temporaneamente in Thailandia per periodi fino a 15 giorni allo scopo di effettuare lavori essenziali od urgenti o per frequentare seminari.
Ottenere il permesso di lavoro è una pratica complessa?
Per chi dispone di certe qualifiche, il One Stop Service Center può emettere ne giro di un paio di ore un'estensione o un permesso di lavoro. Chi opera sotto la promozione del B.O.I. (Board Of Investiment) o chi investe personalmente da 2.000.000 a 10.000.000 di Baht in una attività dove sia dimostrato che tali somme siano entrate nel paese a noma di legge attraverso canali ufficiali, potrà fare domanda per un permesso di lavoro della durata di uno o due anni ed ottenere tale permesso nel giro poche ore dalla richiesta.
Lo stesso discorso è valido per chi lavora come dipendente per società con un giro di affari di almeno 30,000,000 di Baht. Chi non dispone di tali qualifiche dovrà invece presentare domanda nel modo tradizionale qui di seguito descritto.
In primo luogo bisogna essere in possesso di un Visto Non-Immigrant "B", che si può ottenere presso le sedi diplomatiche thai in Italia oppure in quelle confinanti con la Thailandia.
Successivamente bisognerà presentare apposita domanda di rilascio del medesimo, presso l'ufficio del lavoro, corredata della seguente documentazione:
- Copia del passaporto (comprese le pagine in cui è stato apposto il visto non-immigrant "B", il timbro relativo all'entrata e l' arrival card (la carta d'entrata);
- Certificato medico rilasciato da una struttura ospedaliera thai attestante l'esenza da parte del richiedente di malattie debilitanti corredato di esame del sangue;
- Due foto tessera del candidato formato 4x5 cm non antecedenti a sei mesi, altre due foto all'interno ed esterno dell'attività medesima;
- Copia della registrazione della company e, qualora sia richiesto per assunzione come lavoratore dipendente, documentazione inerente il pagamento delle tasse da parte della company.
Nel decidere circa il rilascio o meno del permesso di lavoro, l'ufficio del lavoro prenderà in considerazione l'entità del capitale sociale della società e lo stipendio che l'applicante percepirà.
L'ufficio del lavoro richiede che una società che impieghi uno straniero debba avere un capitale di almeno 2 milioni di Baht, quindi più alto sarà il capitale, più favorevole sarà la considerazione.
Lo stesso discorso vale per lo stipendio pagato all'impiegato straniero.
Anche il matrimonio con un cittadino thai è fonte di maggiore considerazione in sede di rilascio del permesso di lavoro, specialmente qualora il matrimonio dura da più di 2 anni e se dall'unione sia nati dei figli.
L'ufficio del lavoro non rilascerà un permesso di lavoro qualora non sussistano valide ragioni per assumere un cittadino straniero o se l'attività per cui si richiede il permesso di lavoro appare nella lista delle occupazioni proibite e che si riporta di seguito:
- lavori manuali;
- lavori agricoli, allevamento, selvicoltura o pesca che escludono lavoro specializzato;
- lavori di fattoria muraria, carpenteria e tutti i lavori manuali legati all’edilizia;
- lavorazione ed intaglio del legno;
- lavorazione della paglia, bambù e rattan;
- tessitura manuale;
- tessitura manuale di seta;
- lavorazione manuale della seta;
- produzione di vestiti;
- fabbricazione di materassi o coperte imbottite;
- fabbricazione manuale di fibra di carta;
- fabbricazione di strumenti musicali thai;
- lavorazione di pietre preziose;
- lavorazione artigianale di oro, argento o altri metalli preziosi;
- fabbricazione di bronzo;
- fabbricazione di nichel;
- fabbricazione di scodelle, zuppiere, insalatiere etc…
- fabbricazione di immagini di Buddha;
- fabbricazione di coltelli o armi da taglio;
- fabbricazione di ombrelli;
- fabbricazione di scarpe;
- fabbricazione di cappelli;
- fabbricazione di bambole thai;
- fabbricazione di lacche;
- fabbricazione di caratteri thai;
- fabbricazione di ceramiche;
- fabbricazione di sigarette;
- opere di ingegneria civile, escluso lavoro altamente specializzato;di architettura;
- servizi legali o servizi di denuncia (ufficio o lavoro);di broker o di agenzia se non internazionali;
- servizi impiegatizi o di segreteria;
- servizi di contabilità e ragioneria;
- commesso di negozio;
- autista di qualsiasi mezzo meccanico, escluso pilota di aereo internazionale;
- conducente di mezzi pubblici o autista di escursioni turistiche;
- autusta di ambulante;
- lavori di parrucchere/a o trattamenti di bellezzaturistica o agente di turismo.
La disamina della domanda per rilascio del permesso di lavoro può impegnare anche un lungo periodo.
Ad ogni modo, se nel periodo di transizione decorrente tra la data di ingresso nel Regno con il Visto Non-Immigrant "B" (a cui la presentazione per il rilascio del permesso di lavoro fa capo) ed il suo rilascio effettivo ci fosse la necessità di uscire dalla Thailandia, è necessario ottenere un visto di re-ingresso presso l'ufficio immigrazione, per evitare che l'ufficio del lavoro sia costretto ad invalidare la richiesta in itinere e ricominciare tutto l'iter burocratico dalla nuova data di ingresso.
Sempre presso l'ufficio immigrazione sarà possibile, qualora la pratica relativa al rilascio del permesso di lavoro superi la scadenza del visto, ottenere un'estensione diluita in più tranche, che non potrà superare i 30 giorni, al termine dei quali sarà necessario ottenere un nuovo visto-Non-Immigrant "B" in una sede diplomatica thailandese confinante o, se in possesso di un visto non-immigrant "B" multi-entry, effettuare il visa-run.
Il permesso di lavoro, una volta rilasciato, potrà essere ritirato dall'interessato all'ufficio del lavoro, previa presentazione del passaporto sul quale viene apposta la dichiarazione del possesso del work permit ed il nome della company per la quale si lavora.
Durante il tempo dell'attesa per il rilascio del permesso di lavoro allo straniero non è consentito lavorare, ma il Revenue Department, comunque, calcolerà le tasse da pagare da parte dello straniero anche per il periodo di attesa del permesso di lavoro.
Il permesso di lavoro è valido solo per la durata del visto Non-Immigrant "B" o di residenza stampigliati sul passaporto. Il dipartimento del lavoro può, in ogni caso, permettere di lavorare per un periodo di 3 mesi qualora la domanda di visto sia sotto esame dell'ufficio immigrazione.
Dato che i visti Non-Immigrant emessi dalle sedi diplomatiche thai hanno di solito validità tre mesi, il permesso di lavoro viene inizialmente rilasciato anch'esso per un periodo non eccedente i tre mesi.
Prima della scadenza del permesso di lavoro, lo straniero che abbia intenzione di continuare a lavorare, dovrà fare domanda presso l'ufficio immigrazione per ottenere l’estensione del visto.
Dato che il periodo di valutazione per il rilascio del visto annuale potrebbe essere lungo, normalmente l'ufficio del lavoro rilascerà un'estensione trimestrale al permesso di lavoro e lo estenderà, al momento del rilascio del visto annuale, fino alla data della sua scadenza. Il permesso di lavoro deve essere rinnovato prima della sua scadenza pena la cancellazione dello stesso.
In questo caso il cittadino straniero dovrà rifare domanda per ottenere un nuovo permesso, motivo per cui evitare possibilmente di far scadere il permesso di lavoro, per non essere costretti a tutta l'attesa per il rilascio del nuovo: i tempi tecnici per il rinnovo sono decisamente più brevi.
In caso di partenza dal Regno in concomitanza con la scadenza del permesso di lavoro, contattare il proprio commercialista il quale consiglierà sul da fare per evitare di rifare tutta la trafila per il rilascio al rientro in Thailandia.
Il work permit è rilasciato a chi ne ha i requisiti e serve solo per l'impiego e la mansione nella company richiedente, all'indirizzo in esso riportato. In caso di cambio del lavoro, sarà necessario ottenere un nuovo permesso di lavoro ed il vecchio restituito all'ufficio che lo ha emesso entro 10 giorni.
La restituzione deve avvenire anche in seguito a licenziamento o dimissioni. In caso di lavoro senza work permit, è prevista una pena pecuniaria in aggiunta a quella detentiva. Del caso il lavoro svolto sia nella lista di quelli proibiti, le pene pecuniarie e detentive sono molto pesanti, si può arrivare a delle multe che sfiorano 100.000 Baht e cinque anni di reclusione. Permesso di lavoro in Thailandia
ATTENZIONE: l'ufficio immigrazione svolge controlli continui, anche (soprattutto) su delazioni anonime, con appostamenti, riprese con telecamere ed ogni altro mezzo per stroncare il lavoro nero.